Il territorio
Situata a circa 500 metri s.l.m., Tripi con una superficie di Kmq. 54,37 è uno dei più antichi e suggestivi borghi dell’area nebroidea. Il comune confina a nord coi territori di Falcone e Oliveri e con quelli di Mazzarrà S. Andrea e Furnari a nord-est, mentre a sud confina con Novara di Sicilia e Montalbano Elicona, ed a ovest con quello di Basicò. Circondato da monti maestosi, distese di uliveti, vigneti, alberi di querce, mandorli, noci e agrumi e alvei fluviali, Tripi comprende all’interno del proprio territorio parte della Riserva Naturale Orientata del “Bosco di Malabotta”. Il Comune è inoltre costituito da tre frazioni, Campogrande, Casale e San Cono, caratterizzate ognuna da un particolare fascino e da tradizioni diverse.
Monumenti
Oltre al già citato Castello e alla Necropoli, Tripi possiede altri monumenti, in particolare modo chiese di straordinaria bellezza che evidenziano la vivace spiritualità del paese. Nella parte superiore del borgo si trova la Chiesa Madre dedicata al patrono S. Vincenzo martire di Spagna, alterata nell’aspetto originario da alcuni rifacimenti avvenuti nel tempo, ma la cui costruzione risale al 1791. Vi sono inoltre, la Chiesa della SS Trinità risalente al 1500/1600, la Chiesa di S.Gaetano da Thiene, la Chiesa di S.Cono e la Chiesa S.Maria del Rosario, la Chiesa dell’Annunziata e la Chiesa di S.Biagio dichiarata dalla Soprintendeza ai Beni Culturali “Bene Monumentale.
Tradizioni
L’ attività dei contadini e dei pastori è alla base della tradizione culturale e gastronomica del paese. La produzione tipica si basa sulla tradizionale attività di trasformazione del latte in ricotta, da gustare ancora calda, oppure da grattugiare sui maccheroni fatti in casa; da assaggiare le provole, la “tuma” e il pecorino, lavorati con metodi tradizionali, come quelli di un tempo. Le carni, bovine, ovine e suine sono gli altri elementi che caratterizzano la cucina tipica di Tripi, e provengono da animali allevati localmente. Altre tradizioni che sopravvivono al tempo sono la pasta fatta in casa, come i maccheroncini, ed il pane cotto nel forno a legna. Numerosa e diversificata è la produzione dolciaria artigianale; gli ingredienti più presenti sono: nocciole, mandorle, noci e ricotta. I dolci tipici del paese sono le “cuddure”, biscotti di pastrafrolla di varie forme; la ricetta si tramanda di generazione in generazione e, anche se è una tradizione del periodo pasquale, è possibile trovarle in tutto il periodo dell’anno. Durante il periodo estivo il paese si anima con feste e sagre che coinvolgono l’intera comunità e il circondario